sabato 12 novembre 2011

0 Analisi della CRISI attuale: la GUERRA incombe

cannibale Analisi della CRISI attuale: la GUERRA incombe

10 domande e 10 risposte
Perche’ gli spread tra l’Italia e la Germania salgono tanto?
Semplice, perche’ “qualcuno vende all’impazzata” (in primis le banche Francesi e Tedesche), e cio’ non e’ compensato dagli acquisti dei Residenti Italiani e da quelli della BCE. Il fenomeno s’e’ gia’ visto in Grecia ed in altri PIIGS.
Una mappatura dell’esposizione sul debito italiano l’hanno fornita gli stress-test compiuti dalla Eba: a dicembre dieci tra i principali istituti creditori dell’Italia erano stranieri. Bnp Paribas deteneva 28 miliardi di euro in titoli, Dexia, 15,8 miliardi di euro, Commerzbank 11,7 miliardi, Credit Agricole 10,8 miliardi e Hsbc 9,9 miliardi. Da allora gli istituti hanno ridotto la loro esposizione, Bnp Paribas ad esempio ha ceduto 8,3 miliardi di euro in titoli nei quattro mesi terminati alla fine di ottobre, mentre Commerzbank, nei primi nove mesi del 2011, ne ha dati via 1,8 miliardi di euro.

Cosa faranno le Banche Europee nei prossimi mesi?
Eric Strutz, direttore finanziario di Commerzbank dice «Noi pensiamo a un’ulteriore riduzione di 2 miliardi di euro nel quarto trimestre». A vendere, secondo il dossier di Ifr, sarà anche Société Générale che da giugno ha dimezzato l’esposizione sull’Italia a 2,5 miliardi di euro, e Barclays che l’ha ridotta di oltre un miliardo nel terzo trimestre.

In pratica cosa sta accadendo?
Che i nostri amici Francesi e Tedeschi, consentono alle loro banche di vendere montagne di BTP, e gli acquisti della BCE facilitano questo processo, ma di fatto non risolvono il problema di fondo, quello dell’allargamento degli spreads (di fatto lo rallentano e basta).

Cosa?
In sintesi FRANCIA  e GERMANIA:
attraverso il loro sistema di investitori privato, vendendo BTP a tappeto (e come visto continueranno e nessuno li ferma) stanno facendo esplodere gli spreads dei PIIGS, mettendoli sotto torchio uno dopo l’altro; al tempo stesso si disfano di titoli in crollo (a causa proprio del loro comportamento) cedendoli a BCE (che per meta’ non e’ Franco-Tedesca) ed ad altri investitori
attraverso la BCE agiscono in modo da non salvare i PIIGS (la BCE compra troppo poco), ma solo facendo rallentare il processo, e cio’ consente di attuare quanto sopra
attraverso i loro governi agiscono in modo da obbligare i governi dei PIIGS a “fare cassa”, con politiche depressive che alla fine della fiera “ammazzano” il cavallo chiedendo una MANOVRA dietro l’altra ai governi (in primis depauperando i sistemi industriali e patrimoniali di quei paesi, privati tra l’altro della possibilita’ delle loro nazioni di agire sui tassi, di fare QE e di svalutare), e consentiranno shopping a buon mercato

Ma le banche Francesi e Tedesche non perdono soldi a vendere BTP deprezzati?
Questi istituti possiedono anche una enorme quantità di titoli francesi e tedeschi, e con la situazione di degrado degli italiani e greci, tutti gli investitori si sono buttati a comprare i loro. In questo modo compensano le minusvalenze con le enormi plusvalenze che realizzano sui titoli del debito nazionale.

Quindi noi finiremo male e loro finiranno bene?
Veramente rischia di finire male pure per loro. Se dovesse allargarsi ulteriormente lo spread OAT-BUND (e della cosa mi sembra vi siano segnali chiari), i Francesi saranno avvertiti: la “Grande Germania” avrà terminato il suo processo di CANNIBALIZZAZIONE dell’Eurozona ed inizierà a cannibalizzare anche SE STESSA.
A quel punto, pure l’unica vera misura che puo’ arrestare questo progressivo avvitamento dell’Eurozona verso il disastro finanziario e la disintegrazione, vale a dire il “mettere seriamente in comune i debiti” (attraverso QE ed Eurobond senza limiti), probabilmente sara’ inutile, perche’ il Garante in ultima istanza (la Germania) avra’ iniziato ad avvitarsi su se’ stesso, e la disintegrazione sara’ inevitabile.

Quindi l’Europa si sta SUICIDANDO?
Si. Con dei Cannibali che mangiano le prede, poi si mangiano tra di loro, e l’ultimo rimasto muore per indigestione.

La Democrazia e’ a rischio?
Si. Quando le politiche o le cadute dei governi vengono decise da movimenti improvvisi degli spreads (che sappiamo bene, la BCE potrebbe attenuare molto di piu’, e talvolta non lo fa scientemente), direi che la Democrazia piano piano si “fotte”.

Gli USA c’entrano qualcosa?
Hanno tutto l’interesse a far saltare l’Euro (per preservare l’interesse nazionale supremo: il dominio del Dollaro negli scambi internazioni, senza il quale semplicemente crollerebbero come paese) ed a dirottare la crisi a casa altrui (visto che gli USA sono messi peggio della UE da tantissimi punti di vista). E’ chiaro che, se l’Europa si indebolisce, va bene (per loro), ma se c’e’ il suicidio di massa, dopo potrebbe toccare a loro subito dopo.

Ultima domanda: cosa puo’ realmente fare l’Italia?
Poco. Anche sfilarsi dalla UE tornando alla sovranita’ con propria moneta e banca centrale (che e’ l’unica soluzione razionale se i “cannibali” continuano a comportarsi come tali) e’ nei fatti complicatissimo, e richiederebbe Politici di un certo spessore (che non abbiamo). Ben vengano comportamenti di Rigore (quelli fanno sempre bene se guidati da Buon Senso), ma la cosa fondamentale e’ preservare le uniche 2 ricchezze che ci potrebbero consentire di ripartire bene in caso di disastro (che comunque arrivera’, se non in questa crisi, nella prossima), cioe’ il sistema produttivo del Centro-Nord Italia ed i Patrimoni delle Famiglie. Se ci facciamo distruggere queste 2 ricchezze, un domani in caso di Default o crisi totale, non potremo piu’ ripartire.

martedì 12 luglio 2011

0 SEMPLICE CRISI FINANZIARIA O TERZA GUERRA MONDIALE ?

Intervista immaginaria a Frank (che spiega perche’ l’Italia fallira’) ed a Mario (che spiega perche’ non fallira’)

D: Perche’ l’Italia e’ sotto attacco?
Frank: Perche’ i nodi vengono al pettine. L’Italia ha un Debito del 119% che e’ il quarto debito pubblico mondiale; inoltre il paese non cresce e la classe politica appare poco credibile.
Mario: Perche’ e’ in atto un’attacco frontale all’Euro, e la speculazione colpisce uno dopo l’altro “I ventri molli” europei, con l’obiettivo di far saltare il banco.

D: Chi c’e’ dietro questo attacco?
Frank: non credo ad attacchi pre-ordinati; semplicemente risparmiatori ed investitori, fuggono da cio’ che reputano inaffidabile.
Mario: chi ha convenienza a destabilizzare l’Euro? Gli USA. Cosi’ distolgono l’attenzione dalle loro magagne, che fondamentali alla mano sono assai peggiori di quelli dell’area Euro.

D: Puo’ portare cifre a supporto della sua tesi?
Frank: il 120% di Debito sul PIL dell’Italia parla da solo. Se poi, nel mezzo di una crisi, il Governo si mette a fare manovre che avranno effetti tra 2-3 anni, litigano, appaiono disuniti e sono coinvolti in scandali, direi che la conseguenza e’ cio’ che vediamo. Inoltre l’Italia ha un PIL piatto, che da 20 anni cresce sistematicamente dell’1% meno della media UE e degli USA, ha un tasso di occupazione asfittico, evasione fiscale astronomica e forze politiche poco serie ed affidabili. Ste robe alla fine si pagano.
Mario: guardi, le cito alcuni dati in sequenza.
a) Debito Pubblico: quest’anno gli USA Marciano verso il 100% (deterioramento del 35% in 15 anni), UE all’85% (+15% in 15 anni), Italia 120% (-5% in 15 anni).
b) Deficit Pubblico 2011: USA sul 10%, UE al 6%, Italia 4%.
c) Debito Complessivo (pubblico, privato, imprese): l’Italia ha il miglior dato dopo la Germania. Negli USA la situazione e’ assai piu’ deteriorata. L’Italia ha un debito sulle famiglie, per dire, che e’ in rapporto al PIL meta’ di quello USA. Anche sui Debiti Finanziari, il sistema Bancario Italiano e’ enormemente meno esposto verso I PIGS di quello Francese e Tedesco, ma ha anche in tasca molti meno titoli Junk di varia natura, rispetto a quello USA.
d) Qualita’ del Debito Pubblico: in Italia meta’ e’ in mano agli Italiani stessi, il grosso che resta, in mano a Francia e Germania; negli USA enormi quantita’ di debito sono in mano agli asiatici.
e) Ricchezza delle Famiglie nel 2008 (somma tra attivita’ reali e finanziarie, meno passivita’ finanziarie): il Italia 7,8 volte il PIL, nella UE circa 7 volte, negli USA 4,7 volte.
f) Economia Reale: gli USA sprofondano in Deficit commerciali con l’estero sempre piu’ astronomici, l’Italia al netto della bolletta petrolifera e’ in avanzo. In Italia il 20% del PIL e dell’occupazione viene da un settore “reale” come quello dell’industria manifatturiera, idem la UE, gli USA hanno dati dimezzati, ed il paese ha ormai abbandonato le attivita’ produttive concentrandosi su servizi, distribuzione e finanza. Perfino sui dati di Disoccupazione, poverta’ e vita media, gli USA hanno dati assai peggiori di quelli Italiani
Ma scusi, ha letto bene? Le sembra che ci sia una qualche ragione razionale per giustificare che gli USA paghino I BOND a 10 anni al 3% e noi al 6%. La cosa comica, e’ che cio’ accade in un momento in cui l’Italia sta approvando una Manovra che blinda il bilancio al pareggio, mentre negli USA litigano per scongiurare un Defaut tra 1 mese.

D: Come si sta comportando l’Europa e la BCE?
Frank: in modo scoordinato e poco razionale. Logica vorrebbe che prendessero una decisione in un senso (lasciare andare in default I paesi periferici senza intervenire, lasciando autoregolamentare I mercati, e lasciando uscire tali paesi dall’Euro) o nel senso opposto (stampare Eurobond, rafforzare la coesione decisionale e le competenze BCE; in sintesi Europeizzare il Debito degli stati, passo importante per gli Stati Uniti d’Europa). In ambedue I casi, I nodi verrebbero al pettine subito.
Mario: Concordo pienamente, di fatto stanno rimandando l’Ora X in attesa che passi la tempesta. La Germania e’ di fronte alla scelta tra la padella e la brace. In un caso, sfascerebbero l’Euro (e l’Europa), e si troverebbero in saccoccia un quantita’ di titoli tossici nel sistema bancario enorme (ripianandoli il Debito volerebbe al 100-120%), oltre ad una moneta ultra-valutata (con impatti sull’economia reale); nel caso opposto finirebbero a mantenere mezza Europa per il resto dei loro giorni. In ambedue I casi, la MERKEL verrebbe impalata dall’opinione pubbica. Quindi non scelgono, ed obbligano gli stati ad aiuti bilaterali, che alla fine consentono di “affibbiare” titoli spazzatura ad altri, in luogo che alle proprie banche.

D: L’Italia fallira’?
Frank: secondo me SI. La Germania non decidera’ l’opzione Eurobond per Roma, e non puo’ salvare Madrid e Roma, perche’ troppo grosse. Presto anche le agenize di Rating penalizzeranno Italia e Spagna.
Mario: NO. Sono tentato di sposare la risposta di Frank, ma ci sono 3 fattori che ha tralasciato. In primo luogo l’Italia ha un Debito Pubblico enorme, ma di buona qualita’, vita media dei titoli lunga, ed in mano nazionale e Franco-Tedesca (secondo lei Francia e Germania faranno fallire uno stato come l’Italia, quando hanno in saccoccia 600-800 miliardi del suo Debito?); in secondo luogo l’Italia ha risorse e ricchezze enormi, come detto sopra, e’ una nazione abituata a gestire da 20 anni alti debiti, ed ha conti pubblici con avanzo primario (caso unico in Europa); in ultima analisi, un’Italia fuori dall’Euro e con debito basso (visto che lo ristrutturerebbe) sarebbe una minaccia seria per Francia e Germania (che si troverebbero con Debiti alti e moneta ipervalutata) ed anche questo fattore porta a far pensare che I 2 paesi Europei non potranno mai consentire un Default dell’Italia.

D: Come finira’ la crisi in atto?
Frank: La Germania si muovera’ con l’Eurobond solo per salvare e presenvare una zona Euro ristretta con Francia, Benelux e piccoli paesi. Non escludo comunque, che dopo l’area Euro la crisi prosegua verso paesi dell’est Europa, verso il Giappone o verso gli USA. L’Italia verra’ marginalizzata per alcuni anni dal panorama europeo.
Mario: Marginalizzata? Magari! Una svalutazione con l’uscita dall’Euro ed un default selettivo, ci darebbero carburante per ripartire a tutta birra. Comunque l’Europa, prevedo che si dara’ un’assetto un tantino piu’ credibile. Ritengo comunque inevitabile, che chi ha generato la crisi del 2008 (gli USA) e chi sta fomentando la crisi sui periferici in Europa (gli USA) prima o poi pagheranno il conto. Le vendite arriveranno pure su di loro. Guardi il Dollaro: nonostante questa crisi, resta ad 1,40 sull’Euro, quindi non ha carburante. Gli USA, stanno combattendo questa Guerra coi mezzi di guerriglia che ho esposto, perche’ sono incapaci di chiedere alla propria popolazione un drastico ridimensionamento del livello di vita. Quando saranno messi alle strette, useranno l’Arma X, l’ultima che hanno, una Supersvalutazione del Dollaro, mandando il Pianeta a gambe all’aria insieme a loro e generando una Crisi Mondiale al cui confronto quelle del 1929 e quella del 2008 sono all’acqua di Rose. La loro speranza sara’, una crisi dei paesi Produttori, investiti da crolli dell’export, e da tensioni sui prezzi enormi (un crollo del dollaro generera’ un caos sui prezzi delle materie prime denominate in dollari): probabilmente negli USA sono convinti (a ragione) di avere un sistema “distributivo” assai meno oneroso e piu’ flessibile ed efficente di tutti gli altri, e da un caos generale, ne potrebbero uscire meno malconci di altri. Saranno comunque pagliativi, costosissimi pagliativi per prendere tempo, e se non affronteranno seriamente I problemi di fondo a casa loro, alla lunga perderanno la guerra.

domenica 12 giugno 2011

0 SLIDING DOORS: “SIAMO L’UNICO PAESE DEL MONDO A NON AVER FATTO UNA MANOVRA ESPANSIVA A DEFICIT PARI AD UN PUNTO DI PIL”

Armageddon score 150x150 SLIDING DOORS: “SIAMO L’UNICO PAESE DEL MONDO A NON AVER FATTO UNA MANOVRA ESPANSIVA A DEFICIT PARI AD UN PUNTO DI PIL” / 1
Spesso siamo portati a criticare, a lamentarci per il presente, a vedere sfracelli ovunque: la cosa e’ sacrosanta. Pero’ in tali valutazioni non pensiamo a cosa sarebbe accaduto in caso di scelte diverse.
Era la primavera del 2009 e Bersani, attuale Leader dell’opposizione insisteva col Governo per fare una manovra espansiva a deficit per 15-17 miliardi, e canzonava il governo che non aveva avuto il coraggio di fare cio’ che quasi tutti I governi mondiali avevano fatto; a dire il vero tale richiesta veniva da tutti i settori: sindacati, industriali, corporazioni, e perfino lo stesso Berlusconi non avrebbe disdegnato un’operazione di questo tipo, che ha sempre visto il ministro Tremonti fieramente contrario.

Cosa sarebbe successo? Chi lo sa.

Possiamo pero’ dare uno sguardo ai paesi che hanno fatto cio’ che chiedeva Bersani, e vedere cosa e’ successo.Bersani adn 400x3001 150x150 SLIDING DOORS: “SIAMO L’UNICO PAESE DEL MONDO A NON AVER FATTO UNA MANOVRA ESPANSIVA A DEFICIT PARI AD UN PUNTO DI PIL” / 1

Iniziamo oggi dalla SPAGNA e confronteremo l’anadamento dei suoi dati con quelli Italiani.

Deficit Pubblico: Spagna 9,2% (-11,1% rispetto a 2007), Italia 4,6% (-3,1% rispetto a 2007)
– Debito Pubblico: Spagna 60,1% (+24,0% rispetto a 2007), Italia 119,0% (+15,4% rispetto a 2007)
– Spreads con BUND: Spagna 280 pb (+265 pb rispetto a 1.1.08), Italia 210 pb (+175 pb rispetto a 1.1.08)
– Disoccupazione: Spagna 20,7% (+12,4% rispetto a 2007), Italia 8,1% (+2,0% rispetto a 2007)
– Occupazione: Spagna 58,6% (-7,0% rispetto al 2007) Italia 56,9% (-1,8% rispetto al 2007)
– PIL: Spagna +0,8% (Q1 del 2011 annuo) Italia +1,0% (Q1 del 2011 annuo)
– Prod. Industriale: Spagna -1,6% (dato Aprile 2011) Italia +3,7% (dato Aprile 2011)


Nota: Nel 2007 la Spagna aveva dati di crescita di PIL e Produz. Industriale migliori di quelli Italiani

In sintesi, la Spagna ha avuto un tracollo su tutti i fronti, di dimensioni enormemente maggiori di quelle Italiane. Vero e’ che la Spagna ha avuto qualche problema legato alla bolla immobiliare, ma di certo la politica anticiclica del governo locale a deficit, ha prodotto sconquassi di dimesioni spaventose. Le misure imposte alla popolazione sono state molto rilevanti, e nonostante cio’ lo Spread con l’Italia si e’ allargato di ulteriori 45 punti base negli ultimi 9 mesi.

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0 L’origine del DEBITO PUBBLICO Italiano

Spesso ci si chiede la vera origine del nostro DEBITO PUBBLICO, e la relativa responsabilita’.


















Se guardate quasti grafici capite tutto quanto.

– Fase 1: il Rigore – 1945-1970 - Paese in Boom economica, Debito Pubblico bassissimo, Deficit sotto controllo, basse tasse

– Fase 2: il Disastro – 1970-1990 - Il deficit piano piano inizia a crescere dopo il 1963 (data del primo GOVERNO DC-PSI ed inizio di nazionalizzazioni), ma ancor piu’ negli anni 70, in conseguenza di politiche piu’ assistenzialiste del governo (in una corsa demagogica postsessantottina tra DC, PSI e PCI), e si trascina negli anni 80. L’esplosione del Debito Pubblico e’ consegueza di Deficit pubblici altissimi, e forti “passivi primari”…. in pratica politiche assistenziali fatte a deficit. Nel contempo, esplode la pressione fiscale, ed il paese va in malora.

– Fase 3: i sacrifici inutili – 1990-2010 - nel 1991, dopo 20 anni di follie, per la prima volta l’Italia ricrea un “attivo primario”, ma permane un alto deficit in conseguenza del’pagamento di immense quantita’ di interessi. Tale effetto trascinamento porta a meta’ anni 90 il Debito al 125%….. da quel momento, grazie a forti attivi di bilancio, il debito cala, e tra alti e bassi, nel 2010 si ritrova al 119%…… 20 anni a pagare interessi creati negli anni 70 ed 80
Contrariamente a quel che si pensa, la cosidetta SECONDA REPUBBLICA, e’ stata enormemente piu’ virtuosa dell’ultima e disastrosa fase della PRIMA REPUBBLICA.

A dire il vero la PRIMA REPUBBLICA e’ divisa in 2 parti:

– tra il 1945 e gli anni 60 e’ VIRTUOSISSIMA (costi pubblici virtuosissimi, bassissima pressione fiscale, PIL Boom)

- negli anni 70 ed 80 e’ MOSTRUOSA (spese pubbliche in crescita incredibile, sempre piu’ tasse, deficit galoppante e debito in esplosione)
  Nella seconda repubblica, si eredita uno stato pre-fallimentare dei conti pubblici, che vengono tenuti sotto controllo (siamo praticamente sempre stati in avanzo primario negli ultimi 20 anni, in pratica non generando debiti futuri, ma solo ripagando quelli vecchi), con bassi deficit, ma senza riuscire a ridurre in modo significativo il debito. Permane una pressione fiscale ed un livello di spese pubbliche astronomico, ed il PIL e’ piatto ed asfittico.

0 La caduta dei Giganti

USA Japan Germany1 150x150 La caduta dei GigantiVorrei soffermarmi un’istante sui 3 paesi cardine dell’occidente, per delineare qualche cupa previsione. Spesso sentiamo parlare di “crisi dell’occidente”, e spesso leggiamo numeri brutti relativi a Giappone e Stati Uniti, o a vari paesi Europei. Stavolta, vorrei fare una breve analisi, in cui oltre ad USA e Giappone, vorrei associare andando controcorrente la Germania, spesso osannata ad esempio.
Giappone: inutile spendere troppe parole sul paese del Sol Levante, paese di grandi lavoratori, ma da 20 anni in assoluta stasi economica. I segnali del declino giapponese sono evidenti, e vanno dalle varie crisi attraversate negli ultimi 20 anni, al sorpasso subito dalla Cina, al Debito Pubblico arrivato ad un astronomico 200% e concluso con la recente e lacunosa gestione del sisma, ed in particolare dell’emergenza nucleare.
Il Giappone resta un paese con grande liquidita’ e risparmio interni ed un’economia reale forte nei settori industriali di gamma medio-alta, ma il suo destino non potra’ far altro che vedere un progressivo declino di peso nello scacchiere mondiale.
Questo crollo, cosa che si completera’ in tempi lunghi, e’ anche conseguenza diretta, non solo dei fattori scritti sopra, ma anche di una politica demografica semplicemente suicida (bassissima natalita’ con fecondita’ ad appena 1,3 figli per donna, associata ad una politica di immigrazione di assoluta chiusura), che sta portando il paese ad un’invecchiamento incredibile.
Per ora il Giappone non ha subito crolli, semplicemente perche’ aveva accumulato un risparmio enorme e perche’ ha beneficiato della vicinanza di immensi mercati in piena crescita, che hanno trainato le esportazioni e consentito investimenti fruttuosi a buon mercato.
Nel futuro, a medio-lungo termine, i nodi dell’indebitamento sempre piu’ colossale, dell’invecchiamento della popolazione a livelli insostenibili e della perdita di alcuni vantaggi competitivi quando la Cina ed i paesi vicini andranno a maturazione, verranno fuori tutti insieme, e prevedo che il Sol Levante paghera’ un prezzo altissimo.


Stati Uniti d’America: qui lo scenario e’ molto diverso, ma le conclusioni potrebbero risultare altrettanto fosche. Sappiamo tutti che questa nazione, la prima al mondo, vive squilibri incredibili e non sostenibili a lungo termine (assenza risparmi delle famiglie indebitate fino al collo, deficit commerciali immensi, debito pubblico esploso e vicino al 100% del PIL nel 2011, deficit pubblico oltre il 10%, crisi finanziarie, etc).

Non sfugge, inoltre, che gli USA hanno un’industria manifatturiera con una buona produttivita’, ma smagrita ad un livello incredibile (solo il 7% degli addetti lavora in questo settore, un terzo che in Italia per capirsi), per cui gli USA appaiono sempre piu’ un’economia “di carte, servizi ed avvocati” che ha demandato alla Cina ed alle economie in fase di sviluppo la produzione di beni, che vive ampiamente al di sopra dei propri mezzi e che si indebita sempre di piu’ col resto del mondo.


Gli USA resteranno un paese centrale sullo scacchiere mondiale, ma senza dubbio perderanno parecchio peso, perche’ prima o poi, dovranno saldare i conti, e riallineare il proprio tenore di vita spendaccione alle reali possibilita’; tale decisione e’ costantemente rimandata, perche’ i vari presidenti USA temono la non rielezione, ma prima o poi sara’ inevitabile. A mio avviso, a poco serviranno gli innumerevoli escamotage che il Paese Finanziario per eccellenza tirera’ fuori (svalutazioni del dollaro epocali innondando il pianeta d’inflazione, etc), perche’ gli squilibri strutturali necessitano di soluzioni strutturali, che necessariamente prima o poi andranno prese. E’ chiaro che piu’ tempo passa, piu’ il conto sara’ salato, e seppur tale conto sara’ in buona parte pagato dal resto del mondo, e’ evidente che comunque una quota rilevante sara’ pagata dagli USA stessi.
 

Germania: ogni giorno sentiamo notizie di una Germania Uber Alles, e la cosa e’ innegabile (PIL in crescita incredibile, numero brevetti elevato, export solido, industria posizionata su fasce tecnologiche in modo solito, basso deficit, bassa disoccupazione, elevate risparmi, etc) ma la domanda da porsi e’ se cio’ e’ destinato a durare.
Prima di rispondere, volevo richiamare i lettori su 3 cosette avvenute di recente nel paese teutonico, e che secondo me delineano segnali evidenti di “incapacita’ della Germania di essere Leader nella UE, posto che gli spetterebbe di diritto”:


1) Abbandonare il nucleare, che pesava per il 30% nella produzione di elettricita’ a velocita’ incredibile (mi sembra una decisione del tutto emotiva ed elettorale, assolutamente costosa e poco “teutonica”)

2) L’assoluta incapacita’ a decidere ed a dettare una linea all’Europa, nelle varie crisi dei PIGS (tale “indecisionismo”, anche qui legato a motivi elettorali, sta di fatto aggravando il problema su livelli che potrebbero presto divenire insostenibili, e che potrebbero disgregare l’Europa stessa, con conseguenze che paghera’ anche la Germania)

3) La gestione della crisi batterica recente, m’e’ sembrata assai approssimativa ed anche in questo caso assai poco teutonica. Ma se non e’ teutonica e spartana la Germania, chi mai potra’ esserlo?

A parte i segnali sopra esposti, che comunque sono sintomatici, la realta’ e’ che pure la Germania ha una politica demografica suicida (qui nascono meno dello 0,8% di bimbi sulla popolazione ogni anno, contro lo 0,94% della gia’ malmessa Italia, ed anche qui di recente l’immigrazione e’ stata fortemente attenuata): basta fare una semplice proiezione a 20 anni, per vedere un’evoluzione demografica che farebbe impallidire anche il piu’ ottimista, con una piramide capovolta.
In sintesi il “miracolo” Tedesco non avra’ lungo respiro, e l’accelerazione dell’uscita di capitali di investimento produttivo, sono inevitabili.
Do’ per scontato il fatto che la Germania modifichera’ nel tempo la politica sull’immigrazione (incentivandola), ma cio’ non impedira’ alla Germania di vedere il proprio peso specifico su scala mondiale di scendere, e di parecchio.
La Germania nel 1914 aveva il 4,5% della popolazione mondiale, oggi e’ all’1,2%. In Germania nascono lo 0,5% dei bambini nati nel mondo. Ignorare questi numeri, significa ignorare la prospettiva che la Germania (e tutta l’Europa di riflesso) ha di fronte a se’: contare in futuro come il 2 di briscola nel Mondo.

La prospettiva diventa ancora piu’ cupa, se la Germania rinuncia ad essere teutonica, ad essere leader nella UE e si abbandona a politiche elettoralistiche: in questo caso, oltre a contar poco per la legge dei grandi numeri, rischia pure di Italianizzarsi, con le conseguenze che nessuno sa meglio di noialtri.
 

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