domenica 28 ottobre 2012

0 Esclusiva: Intervista all’On. Gianni Fava, responsabile federale del dipartimento Sviluppo Economico della Lega Nord.


Di seguito l’intervista all’Onorevole Gianni Fava, responsabile federale del dipartimento Sviluppo Economico della Lega Nord, che illustra le proposte economiche della nuova Lega di Maroni, le strategie, nonche’ le 3 iniziative di raccolta delle firme per referendum su Tasse, Euro ed IMU che vedranno dispiegati il 20 e 21 ottobre in Lombardia 2.000 gazebo. In quest’occasione  i cittadini ed i simpatizzanti della Lega si potranno esprimere in una sorta di “Primarie” sulla condivisione della scelta di votare in aprile in Lombardia o continuare con la giunta Formigoni, e chi vorrebbero come prossimo candidato governatore per la Lega in Lombardia”

 gianni fava 450x300 Esclusiva: Intervista allOn. Gianni Fava, responsabile federale del dipartimento Sviluppo Economico della Lega Nord.

D – Rischio Calcolato si occupa prevalentemente di politica economica e di finanza, abbiamo di recente visto le vostre proposte economiche agli Stati Generali (qui l’articolo Stati Generali della Lega Nord – Maroni: tagliare 1 milione di Dipendenti Pubblici (Era ora!) ) e ne abbiamo apprezzato alcune. Ci conferma la proposta di taglio di 1 milione di Statali? In che forma e tempi?
R – Confermo assolutamente. Il numero e’ ovviamente approssimativo ma temiamo per difetto. Senza un taglio netto al costo del pubblico impiego non risolveremo mai alcun problema sul fronte del risanamento del debito pubblico.


manifesto lega 212x300 Esclusiva: Intervista allOn. Gianni Fava, responsabile federale del dipartimento Sviluppo Economico della Lega Nord.

D – Il giorno 20 e 21 Ottobre invitate i cittadini a firmare nelle piazze di tutta la Lombardia 3 proposte di iniziativa sulle Tasse, sull’Euro e sull’IMU (qui il LINK coi dettagli dell’iniziativa Vieni a Firmare ). Puo’ descrivercele una per una?
R – Quella che mi appassiona maggiormente prevede che il 75% delle imposte e tasse restino alle regioni e solo la restante parte vada allo stato centrale. Significa raddoppiare le attuali risorse dei nostri enti  e sbloccare gli investimenti necessari per servizi e infrastrutture.


Vieni a Firmare B 706x1024 206x300 Esclusiva: Intervista allOn. Gianni Fava, responsabile federale del dipartimento Sviluppo Economico della Lega Nord.

D – Pensa che il Governo Monti a Novembre 2011 abbia salvato l’Italia? Oppure pensa che l’Italia sarebbe stata salvata dalla BCE anche con Berlusconi presidente del consiglio? Quale è il suo giudizio sui primi 10 mesi del governo Monti?
R – Ovviamente i tedeschi avrebbero fatto in modo di salvare il loro principale mercato di esportazione e cioè l’Italia anche se a capo del governo ci fosse stato Girolimoni, il mostro di Roma.


D – Se dovesse tenersi un referendum sull’Euro cosa voterebbe?
R – Nell’euro a quelle condizioni non bisognava entrare all’epoca. Ciononostante sono contrario al ritorno alla lira adesso. Rischierebbe di fare altri danni. In ogni caso credo vadano completamente rinegoziate le condizioni per stare nell’euro e soprattutto il perimetro di applicazione dello stesso. Nell’area euro dovrebbero starci solo coloro che possono. Nell’Europa delle regioni questo sarebbe possibile superando gli stati sovrani. A quel punto il nord potrebbe continuare a pieno titolo ad avere un ruolo chiave nel sistema monetario europeo e il sud prendere altre strade……


D – Secondo lei il debito pubblico italiano va onorato così come è oppure va ripudiato e quindi ristrutturato?
R – Va onorato ponendo in essere da subito un piano di misure strutturali che partano da una sana e netta riforma istituzionale in senso federale vero. Senza i pasticci del passato.


D – Su Rischio Calcolato abbiamo proposto una riduzione della spesa pubblica per 200 miliardi da indirizzare al calo massivo delle tasse ed al pareggio di bilancio (Programma Politico e Proposte per ridurre di 200 miliardi la Spesa Pubblica ): come la vedete voi?
R – Senza un taglio netto del costo del pubblico impiego non si potranno mai ottenere dei veri benefici per le casse dello stato ma è altrettanto sicuro che sarebbe molto utile rilanciare il federalismo fiscale, così come lo avevamo impostato, introducendo da subito il meccanismo dei costi standard. Questo da un lato armonizzerebbe la spesa e dall’altro avrebbe l’effetto benefico di mettere a nudo l’entità e la localizzazione degli sprechi.


D – Notoriamente la Lega Nord ha come fine ultimo l’Indipendenza delle regioni del Nord. Quale strategia avete per realizzare l’indipendenza?
R – La strategia è abbastanza chiara: l’affermazione del principio per il quale questo paese, così com’ è strutturato, insieme non può stare. Prima che i politici se ne stanno rendendo conto i cittadini. Il problema non sta tanto nella strategia volta ad ottenere l’indipendenza quanto alle modalità per costruire consenso intorno ad una seria proposta autonoma e autonomista.


D – Maroni ha escluso alleanze col PDL e con le formazioni che appoggiano Monti. Vi presenterete alle prossime elezioni politiche, e se si soli o con altre forze? E’ possibile un’alleanza con Giannino e Fermate il Declino? E’ possibile riaggregare le tante piccole formazioni Indipendentiste nate nelle regioni del Nord spesso da fuoriusciti della Lega?
R – Io credo che in questo momento sia prioritario aggregare intorno al nostro progetto tutti quei soggetti che accettano di condividere che il nord viene prima. Non a caso noi diciamo “Prima il Nord”, proprio per emanciparci da uno schema stagnante della politica nazionale che vede ancora contrapposti gli schieramenti classici: destra e sinistra. Noi riteniamo che destra e sinistra siano ormai superate e che oggi in realtà la vera contrapposizione è tra chi ha una visione europea del paese e chi al contrario sogna vecchi e triti modelli centralisti del passato.


D – Molti cittadini al Nord sono delusi dagli scarsi risultati della Lega in 20 anni, dall’alleanza con Berlusconi e dai recenti scandali. In Catalonia CIU e’ molto piu’ avanti della Lega nel processo per l’ottenimento dell’indipendenza, e credo la Lega abbia qualche autocritica da fare. Cosa dice a questi elettori delusi?
R – Dico che il Catalunia la situazione economica ha accelerato un processo che era in corso da tempo e mi auiguro non sia necessario arrivare alle condizioni della Spagna perché ciò avvenga anche in Italia.


D – Ci dia un messaggio di speranza: come potremo uscire da questo declino economico in atto ormai da tempo?
R – Potremo uscirne riformando seriamente il sistema e ponendo in essere quelle riforme istituzionali che il blocco conservatore ci ha sempre impedito di fare. Serve una svolta liberale, tenendo presenti le singole specificità territoriali. Un fatto che senza dubbio fino a qua è stato sottovalutato dai più è che l’Italia è un paese che non esiste.


D – La Redazione di Rischio Calcolato la ringrazia per l’attenzione, e conferma la disinteressata disponibilita’ a collaborare con la Lega Nord e qualsiasi formazione nell’elaborazione di proposte in campo economico.
R – Ringrazio i lettori di “Rischio Calcolato” e la redazione per lo spazio che mi è stato concesso e ribadisco la mia totale disponibilità ad intervenire nel vostro dibattito tutte le volte che lo riterrete opportuno. L’economia è la vera frontiera della politica e dobbiamo affrontarla a viso aperto, dicendoci anche verità scomode ma soprattutto facendo proposte concrete. Va bene la diagnosi ma serve anche la capacità di proporre la cura.


Commento di GPG Imperatrice: L’Onorevole Fava e’ stato sintetico e concreto. Confermate le proposte economiche recentemente presentate da Maroni agli Stati Generali che equivalgono ad una riduzione di circa 80-100 miliardi di Spesa Pubblica, a partire dal taglio epocale dei dipendenti Pubblici e l’introduzione dei costi standard. Interessante il richiamo alla “svolta Liberale” che e’ cosa un po’ nuova per la Lega. Appare evidente che la Lega si aspetta un effetto valanga dai fenomeni in atto in Catalonia. Sul fronte alleanze sembra confermata la scelta di andare da soli. Balza all’occhio la mancanza di una doverosa autocritica sugli anni in cui la Lega ha governato. Interessante e’ il focus sulle tematiche economiche che il nuovo corso di Maroni pone, nonche’ questa iniziativa di sabato e domenica, coi “gazebo” ed un notevole sforzo organizzativo, ove i cittadini e simpatizzanti della Lega in Lombardia potranno dare indicazioni anche sul rimanere o meno in giunta con Formigoni e sul prossimo candidato Leghista in caso di elezioni.


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giovedì 25 ottobre 2012

0 L’Indipendenza delle regioni del Nord Italia e’ possibile? Ragioni, Passi operativi, Strategie e Scenari.


1 – Premessa: Catalogna, Fiandre e Scozia sono piu’ avanti nel processo che puo’ portare all’indipendenza rispetto alle regioni del Nord Italia

Spesso si sente parlare di secessione, indipendenza delle regioni del Nord Italia. La questione torna ciclicamente d’attualita’. Oggi, in Europa, “covano” altri casi di potenziali secessioni: la Catalogna dalla Spagna, la Scozia da UK e le Fiandre dal Belgio (in realta’ sono casi diversi tra loro). In Veneto di recente sono emerse maggioranze indipendentiste tra la popolazione nei sondaggi, ma la cosa e’ messa a tacere.
In sintesi, le formazioni indipendentiste della Catalogna, Fiandre e Scozia, hanno giocato la partita in modo piu’ efficace della Lega Nord in questi 20 anni, e sono ad uno stadio piu’ avanzato nel Progetto di Indipendenza dei territori che vorrebbero rappresentare. Perche? Semplice, perche’ hanno una strategia piu’ efficace.


 indipendenza LIndipendenza delle regioni del Nord Italia e possibile? Ragioni, Passi operativi, Strategie e Scenari.


2 – Cosa realmente puo’ spingere una regione a chiedere l’Indipendenza? La convenienza economica e la difesa dell’integrita’ valoriale

Se non si da’ una risposta precisa a questa domanda, e’ inutile perfino invocare l’indipendenza.
Semplificando, sono essenzialmente 2 le ragioni che possono spingere una popolazione ad invocare in modo massivo l’autodeterminazione e l’indipendenza:
a)      Un comune sentire che senza l’Indipendenza il benessere economico e la ricchezza sono messe in seria discussione
L’accelerazione recente del processo indipendentista in Catalogna, e’ conseguente proprio alla crisi economica in atto in Spagna, ed e’ proprio in una tale situazione che la popolazione Catalana ha intravisto nel restare dentro la Spagna, che drena un ampio residuo fiscale da Barcellona, una minaccia mortale economica e sociale al benessere.
b)      Un comune sentire che senza l’Indipendenza “la comunita’ di destino, il capitale sociale ed i valori comuni” sono destinati all’affievolimento ed alla disintegrazione
Ringrazio Maurizio Blondet che ha usato questi termini, e cui ho tratto ispirazione. Si badi che quanto sopra non consiste nell’esaltazione dei “riti celti”, ma nel mantenimento di uno schema valoriale comune, che nel Nord Italia e’ rappresentato dall’operosita’ delle sue genti, da uno spirito’ di solidarieta’, lealta’ e concretezza che da lungo tempo accomuna le genti delle regioni del Nord Italia. Ovviamente giocano anche fattori come: la lingua, la storia, la cultura e le tradizioni.


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3 – Quali sono i passi per raggiungere l’Indipendenza?

Anche qui se non si ha una precisa strategia, non si va da nessuna parte. Anche qui semplifico.
I passi strategici necessari ad ottenere l’indipendenza sono in sequenza:
a)      Identificare con precisione l’area su cui agire
Sembra un discorso banale, ma non lo e’ affatto. Se si estende troppo l’area cui agire, le probabilita’ di realizzare i passi successivi diminuiscono. In Catalonia, nelle Fiandre ed in Scozia tali aree coincidono con i territori a maggioranza di popolazione locale. In Italia la Lega ha esteso l’obiettivo alla cosidetta “Padania”, che va da Bolzano a Terni, in cui convivono realta’ non del tutto omogenee. A mio modo di vedere l’obiettivo dovrebbe essere circoscritto a 2 regioni: Lombardia e Veneto; l’indipendenza di queste regioni, con sequenzialmente farebbe crollare la baracca e potrebbe consentire (successivamente) riaggregazioni.
b)      Avere una Crisi economica e simultaneamente  la maggioranza della popolazione a favore dell’Indipendenza
Le 2 cose sono legate. In crisi economica e declino ci siamo da oltre 20 anni, per la cronaca, anche se il peggio deve ancora arrivare. Una formazione indipendentista ha il dovere di spiegare e far capire alla popolazione, che in caso di indipendenza il tracollo economico e’ evitabile, e per far cio’ e’ fondamentale agire in modo concreto e sul territorio. Attualmente solo in Veneto pare vi sia una maggioranza di cittadini a favore dell’indipendenza (stima il 60%), mentre in Lombardia le stime sono sul 40-45%. Nel resto del Nord le percentuali sono inferiori. In Catalogna attualmente gli indipendentisti sono al 60 – 70%, e nelle Fiandre sopra al 50%.
c)       Avere il controllo delle istituzioni locali: un presidente di regione e la maggioranza del consiglio indipendentiste, che possano proclamare un referendum
Senza tale condizione, non e’ possibile la proclamazione di un referendum consultivo (illegale). Attualmente in Veneto c’e’ un Presidente teoricamente indipendentista, ma non un consiglio. In Lombardia ne’ l’uno ne’ altro. In Catalogna tale condizione il 25 Novembre sara’ esaudita.
d)      Avere una controparte al “Centro” particolarmente impopolare
Se il governo e le istituzioni centrali sono “forti, legittimate, efficienti e popolari” stroncherebbe le azioni di cui sopra in un batter d’occhio, facendosi scudo tra l’altro delle leggi e del supporto popolare.
In Belgio e Spagna, ultimamente i governi e le istituzioni centrali hanno perso qualche colpo, ma restano tutt’altro che innocui, e sono in grado di avere alleanze precise (Unione Europea, USA). In Italia i governi e le istituzioni fanno a gare da 3-4 decenni per essere piu’ impopolari, inette e screditate. Paradossalmente, su questo tema, le regioni del Nord Italia, sono avvantaggiate.
e)      Avere una polizia locale e simultaneamente una minoranza della popolazione disponibile a “lottare” contro forze repressive
Capiamoci: se le condizioni a), b), c), d) fossero soddisfatte cosa accadrebbe? Semplice, in mezzo al caos informativo ed istituzionale, si muoverebbe la Magistratura, che manderebbe la polizia nel Consiglio Regionale ad arrestare Presidente e Consiglio di Regione, l’indomani della convocazione dell’illegale referendum. Se non ci fosse una polizia locale o una milizia popolare a difesa di quelle istituzioni, la cosa finirebbe sul nascere. A quel punto allo Stato non resterebbe che mandare l’esercito, cosa che non sarebbe de facto praticabile in presenza di una milizia o di parte della popolazione disponibile a “lottare” contro forze repressive; in tal caso le immagini farebbero il giro del mondo e lo Stato di screditerebbe.
A quel punto, svolto il referendum il gioco e’ fatto. Si proclamerebbe l’indipendenza. Le problematiche di restare in Europa, nell’ONU, o quant’altro, l’indomani dello svolgimento di un referendum e della proclamazione dell’indipendenza svanirebbero. Se cio’ avvenisse per la Lombardia o per il Veneto, ritengo inevitabile un’immediata disgregazione dell’Italia, visto che ogni regione proclamerebbe l’indipendenza, visto che la permanenza in una nazione priva di ogni solidita’ finanziaria non avrebbe senso alcuno. E’ proprio questo “il problema” per Catalonia e Fiandre, ed ancor piu’ per Lombardia o Veneto (il problema non si pone in Scozia, visto che in quel caso, l’Inghilterra non ha troppo interesse a mantenere negli UK una regione sussidiata, e quindi non interverrebbe). Il punto e’ che in tutte queste regioni, la popolazione potrebbe essere spinta a partecipare ad una manifestazione pro-indipendenza, ma verosimilmente non e’ ancora incattivita a sufficienza per partecipare a qualcosa di piu’.


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4 – Conclusioni

Mi sembra evidente che la Lega Nord ha sbagliato strategia in questi anni. Non ha colto in pieno le 2 ragioni di fondo che possono spingere le popolazioni del Nord all’indipendenza, la convenienza economica e la difesa dell’integrita’ valoriale. Ha cavalcato tematiche secondarie, tralasciando le principali. La strategia di alleanza sistematica con formazioni “centraliste” (Berlusconi), e non la cosa solitaria, e’ stato l’errore di fondo: mai con tale alleanza si sarebbero verificati i passi da a) a d).
CIU in Catalonia ed NVA nelle Fiandre sono avanti anni luce: si sono concentrati sul piano locale e non su quello nazionale, e cio’ ha spianato la strada loro per incrementi di consensi successivi.
Oggi, la Lega sembra aver intuito i 20 anni di errori, e vi sono diverse altre piccole formazioni indipendentiste nate sul territorio. Se tutte queste formazioni vogliono avere una minima speranza di ottenere l’indipendenza, devono evitare di perdere tempo in guerre intestine o in obiettivi non primari, e devono concentrare i loro sforzi sui passi strategici evidenziati sopra, con una certa determinazione e lucidita’, senza interessi di bottega o di orticello.

GPG Imperatrice
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sabato 20 ottobre 2012

0 Il Bilancio del Governo Monti – Valutazione finale: il peggior Governo della 2 Repubblica (Valutazione analitica delle Performance dell’Italia rispetto alla UE di tutti i governi)


Premessa: gli indicatori di Performance

Tiriamo le somme. Abbiamo fatto 6 post di analisi, con dati alla mano, per ciascuno dei 6 indicatori di Performance fondamentali che descrivono l’andamento dell’Economia Reale e delle Finanze Pubbliche, basati sul confronto tra andamenti dell’Italia anno per anno, governo per governo, dal 1996 ad oggi; qui i LINK (cliccate sopra per aprire i post).
Trovate qui il primo post:   Il Bilancio del Governo Monti – Parte 1: il PIL
Qui il secondo post: Il Bilancio del Governo Monti – Parte 2 – la Disoccupazione
Qui il terzo Post: Il Bilancio del Governo Monti – Parte 3 – il Debito Pubblico
Qui il quarto post: Il Bilancio del Governo Monti – Parte 4 – L’Inflazione
Qui il quindi post: Il Bilancio del Governo Monti – Parte 5 – La Produzione Industriale
 Qui il sesto post: Il Bilancio del Governo Monti – Parte 6 – il Deficit Pubblico
Abbiamo analizzato ciascun indicatore, in ciascun anno, in confronto con quello della UE, valutandone il differenziale (in sintesi abbiamo in buona parte “contestualizzato” le performance depurando in fattori ciclici).
  
I Risultati delle Performance dell’Italia rispetto alla media Europea, anno per anno, governo per governo:

A tal fine abbiamo introdotto un indicatore, il SuperIndice differenziale Complessivo su andamento Economia Reale e Conti Pubblici dell’Italia rispetto all’Europa : indicatore di performance rispetto alla media UE calcolato sui 6 parametri (se positivo l’Italia ha fatto meglio della UE, se negativo ha fatto peggio): PIL , Disoccupazione , Produzione Industriale , Inflazione , Deficit , Debito.

Qui i risultati:

Superindice di Performance GPG Il Bilancio del Governo Monti (Reload)   Valutazione finale: il peggior Governo della 2 Repubblica (Valutazione analitica delle Performance dellItalia rispetto alla UE di tutti i governi)


Riepilogo Risultati: “un quadro desolante” per l’Italia - I risultati del Governo MONTI sono senza dubbio i peggiori degli ultimi 17 anni


A) Il Governo Monti e’ il peggiore governo assoluto nel SuperIndice differenziale Complessivo su andamento Economia Reale e Conti Pubblici dell’Italia rispetto all’Europa, nonche’ in 3 indicatori (PIL, Disoccupazione, Produzione Industriale) ed in altri 2 e’ tra i governi peggiori degli ultimi 15 anni (Debito ed Inflazione), mentre sul Deficit fa meglio della media storica, ma fa nettamente peggio degli anni precedenti. Nel complesso la Manovra Monti imperniata all’85% sulle tasse, ha letteramente “distrutto” l’economia reale (ricchezza, lavoro, produzione), ha creato inflazione e sta ottenendo risultati fortemente negativi sul fronte delle finanze pubbliche rispetto al triennio precedente. 

B) L’Italia (ed i relativi governi) ha avuto un comportamente mediocre sul fronte dell’Economia e delle Finanze Pubbliche nel Periodo 1996-2012: ha avuto risultati complessivi del SuperIndice differenziale Complessivo su andamento Economia Reale e Conti Pubblici dell’Italia rispetto all’Europa solo in 3 anni su 17.  Su PIL e Produzione Industriale ha avuto rusultati peggiori della media UE in tutti i 17 anni.

C) Centro Destra e Centro Sinistra governano sostanzialmente allo stesso modo, vale a dire con politiche simili, risultati negativi ed in modo mediocre (solo Monti fa peggio). Non si notano risultati apprezzabilmente positivi da parte di un governo o dell’altro. Se guardate bene, i differenziali di Performance su PIL, Produzione industriale, etc sono analoghi a prescindere da chi abbia governato, accomunati da risultati negativi (l’Italia ha perso da 17 anni costantemente PIL e Produzione rispetto alla media UE, indipendentemente da chi fosse al governo).

 D) Negli ultimi 17 anni l’unica parentesi dove l’Italia ha chiaramente fatto meglio della media UE fu nel 2009-2010. Tremonti in quel periodi di crisi internazionale “feroce” ebbe il merito di non sperperare denaro pubblico e di non fare niente (era accusato di questo da Tutti, compreso il prossimo probabile primo ministro Bersani e l’ex primo ministro Berlusconi). Nel resto d’Europa, quasi tutti i Governi (quelli dei PIIGS, di Francia e Regno Unito) fecero politiche fortemente espansive della spesa pubblica a deficit, che sostanzialmente crearono danni fortissimi su tutti i fronti. Nel 2010 l’Italia ha fatto come la media UE in ben 3 indicatori (PIL, Produzione Industriale, Disoccupazione) ed ha fatto molto meglio in altri 3 indicatori (Deficit e Variazione del Debito pubblico, nonche’ inflazione), sostanzialmente per demerito dei nostri partners. In estrema sintesi, e’ meglio un Governo che non fa niente, che un Governo che agisce (e quindi che fa danni).


Riepilogo Risultati per ciascuna Variabile:

- PIL: coi governi di Centro Destra e Centro Sinistra perdavamo l’1,0% di PIL all’anno (equivalenti a 250 euro di ricchezza in meno all’anno per ogni Italiano), con Monti il 2,0% (circa 500 euro all’anno a persona, neonati inclusi)
- DISOCCUPAZIONE: coi governo di Centro Destra e Centro Sinistra il Tasso annuo di Disoccupazione ha avuto uno scostamento medio annuo dello 0,1% migliore della media UE (equivalente a 20.000 disoccupati in meno), con una performance media leggermente migliore negli anni dei governi di Centro Destra. Con Monti la Disoccupazione ha avuto un aumento di ben l’1,5% in piu’ della media Europea. Come dire, dei circa 500.000 disoccupati in piu’ registrati in Italia nella media dei primi 8 mesi del 2012 rispetto al 2011, ben 380.000 sono responsabilita’ del Governo Monti (il dato a fine anno sara’ assai peggiore, visto che in estate siamo a variazioni annue di circa 750.000 disoccupati in piu’).
- DEBITO PUBBLICO: coi governo di Centro Destra e Centro Sinistra l’Italia ha ridotto dal 53% al 38% il differenziale di rapporto tra Debito e PIL rispetto alla media Europea (dello 0,9% all’anno medio). Con Monti la forbice riprendera’ a riaprirsi, seppur leggermente (0,2%) interromendo una tendenza alla riduzione che durava da 5 anni ininterrotti. Monti fa il quarto peggior risultato degli ultimi 15 anni (solo i governo pre-elettorali del 2001, 2005 e 2006 fecero peggio)
- INFLAZIONE: coi governi di Centro Destra e Centro Sinistra abbiamo avuto un differenziale di inflazione con la UE allo 0,3% nella media annua, ma tra il 2006 ed il 2011 avevamo azzerato il gap, ed anzi iniziavamo ad avere un tasso di inflazione inferiore. Con l’arrivo di Monti riparte l’inflazione e torniamo 10-15 anni indietro, interrompendo una dinamica tutto sommato positiva. Ovviamente cio’ e’ legato all’incremento di tassazione indiretta scriteriata di Monti, specie l’aumento dell’IVA e delle accise sui carburanti.
- PRODUZIONE INDUSTRIALE: nei 15 anni precedenti perdavamo un 1,7% annuo di produzione rispetto alla media Europea (risultato pessimo, con un -1,3% durante i governi di Centro Sinistra e -2,1% sotto i governi di Centro Destra). Con Monti arriviamo al -5,3% chee e’ un risultato assolutamente impareggiabile in negativo.
- DEFICIT PUBBLICO: Nei 15 anni dal 1996 al 2011 l’Italia ha avuto un Deficit Pubblico annuo medio superiore alla media UE dello 0,7%, ma tra il 2009 ed il 2011 (ultimo governo Berlusconi), l’Italia e’ stata per la prima volta da decenni piu’ virtuosa della media UE, in media del 1,4% annuo. Ora con il governo Monti il dato si sta deteriorando e quest’anno l’Italia chiudera’ con un deficit al 3,3% contro la media UE del 3,7%, con differenziale positivo di appena lo 0,4%

 Conclusioni: da questa analisi una Lezione per tutti

L’Italia e’ irrimediabilmente in declino. Cosa ci sarebbe da fare?
1) Riforme serie (istituzioni, giustizia, burocrazia, lavoro, liberalizzazioni) per ridare competitivita’
2) Riduzione fortissima della Spesa Pubblica Improduttiva, finanziando investimenti e protezione sociale, riduzione massiva del carico fiscale su famiglie, imprese e lavoratori, e pareggio di bilancio e riduzione del debito
Destra e Sinistra sono sostanzialmente la stessa cosa e fanno sostanzialmente le stesse politiche a meno di orpelli per incalappiare gli elettori (tenere alta la spesa pubblica, tassare, non riformare sostanzialmente niente). Il Governo Monti sta avendo risultati di performance ancor peggiori dei governi precedenti, perche’ ha di fatto spinto all’estremo le politiche fallimentari dei governi precedenti. Quello che serve all’Italia e’ esattamente l’opposto.


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giovedì 18 ottobre 2012

0 Houston, qui Apollo 13, abbiamo un Problema: l’Italia ha perso sulla UE in 17 anni il 18% di PIL ed il 32% di Produzione Industriale. Gli Scenari.


Ho elaborato questo Grafico dell’andamento di PIL e PRODUZIONE INDUSTRIALE dell’Italia rispetto alla media dell’Unione Europea (tenuta = 100 dal 1995 al 2012): come vedete per l’Italia e’ un’apocalisse, avendo perso il 18% del PIL ed il 32% di Produzione Industriale sulla media Europea.

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Qualche considerazione:

Domanda Numero 1 – QUESTE TENDENZE CONTINUERANNO IN FUTURO?
Non credo ci voglia un genio dell’economia a capire che verosimilmente continueranno.


Domanda Numero 2 – L’ITALIA NEI 3 DECENNI PRECEDENTI AVEVA PIL E PRODUZIONE CON CRESCITE MIGLIORI O PARI ALLA MEDIA EUROPEA; IN CHE COSA DIFFERIVA L’ITALIA DAL 1985 AL 1995 DA QUELLA SUCCESSIVA?
L’Italia di quel periodo era peggiore della media dell’Europa esattamente come oggi in tanti parametri: qualita’ dei Politici, corruzione, minori infrastrutture, minori spese per la ricerca e lo sviluppo, debito pubblico (e relativo differenziale con la media Europea), elevato livello di spesa pubblica inefficiente.
In quegli anni i dati di inflazione e deficit pubblico e relativi differenziali con la media europea erano anche peggiori di oggi.


Domanda Numero 3 – PERCHE’ L’ITALIA HA AVUTO QUESTO CROLLO DI PIL E PRODUZIONE INDUSTRIALE?
Semplice: perche’ e’ entrata in un sistema di Cambi Fissi (e poi nell’Euro) e non ha saputo addattarsi a questa situazione (a dire il vero non ha neanche provato a fare tutte quelle riforme necessarie ad adeguare il proprio sistema economico ad una competizione a cambi fissi).


Domanda Numero 4 – PUO’ L’ITALIA FAR RIPARTIRE IN TEMPI BREVI IL PIL E LA PRODUZIONE INDUSTRIALE?
SI. Uscendo dall’EURO.


Domanda Numero 5 – VISTO CHE DIFFICILMENTE CI CONSENTIRANNO DI USCIRE DALL’EURO, PUO’ L’ITALIA FAR RIPARTIRE IL PIL E LA PRODUZIONE INDUSTRIALE?
NON NEL BREVE E MEDIO PERIODO (qui le tendenze sono segnate, perche’ consequenziali all’inerzia dei processi).
NEL LUNGO PERDIO e’ possibile invertire le tendenze, unicamente realizzando importanti Riforme che consentano all’Italia di tenere sotto controllo il Costo del Lavoro per unita’ di Prodotto (riforme del Lavoro, risanamento finanze pubbliche, adozione politiche deflattive, sistemazione burocrazia e giustizia, etc).
La Premessa e’ passare da un sistema basato su Micro-Imprese ad Imprese di dimensione maggiore, ed una ristrutturazione di questo tipo richiede svariati anni di duro ed efficace lavoro. C’e’ da dire, comunque, che anche iniziando poderosi e dolorosi processi di riforma, nel breve e nel medio periodo, l’Italia e’ destinata comunque al declino (per un fenomeno inerziale), con una probabilita’ non irrilevante di collasso economico e finanziario del paese.


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mercoledì 10 ottobre 2012

0 Il Bilancio del Governo Monti – Parte 6: il Deficit Pubblico

Concludiamo la carrellata col sesto post di analisi, con dati alla mano, dell’azione del Governo Monti e comprensione dell’attuale situazione Italiana.
Trovate qui il primo post:   Il Bilancio del Governo Monti – Parte 1: il PIL
Qui il secondo post: Il Bilancio del Governo Monti – Parte 2 – la Disoccupazione
Qui il terzo Post: Il Bilancio del Governo Monti – Parte 3 – il Debito Pubblico
Qui il quarto post: Il Bilancio del Governo Monti – Parte 4 – L’Inflazione
Qui il quindi post: Il Bilancio del Governo Monti – Parte 5 – La Produzione Industriale

Per correttezza, analizzeremo IL DEFICIT PUBBLICO DELL’ITALIA RISPETTO A QUELLO MEDIO DELL’UNIONE EUROPEA ED IL RELATIVO DIFFERENZIALE
Indicheremo una collana di 16 anni, mostrando il differenziale di andamento della Produzione Industriale tra Italia ed UE-27.
Noterete, che il Governo Monti ha conseguito un risultato migliore della media degli ultimi 15 anni, ma nettamente in peggioramento rispetto al triennio precedente.
Ovviamente nel prossimo post tireremo le somme dei 6 post fatti.

GPG MONTI DEFICIT1 Il Bilancio del Governo Monti – Parte 6: il Deficit Pubblico


Riepilogo:
- PIL: coi governi di Centro Destra e Centro Sinistra perdavamo l’1,0% di PIL all’anno (equivalenti a 250 euro di ricchezza in meno all’anno per ogni Italiano), con Monti il 2,0% (circa 500 euro all’anno a persona, neonati inclusi)
- DISOCCUPAZIONE: coi governo di Centro Destra e Centro Sinistra il Tasso annuo di Disoccupazione ha avuto uno scostamento medio annuo dello 0,1% migliore della media UE (equivalente a 20.000 disoccupati in meno), con una performance media leggermente migliore negli anni dei governi di Centro Destra. Con Monti la Disoccupazione ha avuto un aumento di ben l’1,5% in piu’ della media Europea. Come dire, dei circa 500.000 disoccupati in piu’ registrati in Italia nella media dei primi 8 mesi del 2012 rispetto al 2011, ben 380.000 sono responsabilita’ del Governo Monti (il dato a fine anno sara’ assai peggiore, visto che in estate siamo a variazioni annue di circa 750.000 disoccupati in piu’).
- DEBITO PUBBLICO: coi governo di Centro Destra e Centro Sinistra l’Italia ha ridotto dal 53% al 38% il differenziale di rapporto tra Debito e PIL rispetto alla media Europea (dello 0,9% all’anno medio). Con Monti la forbice riprendera’ a riaprirsi, seppur leggermente (0,2%) interromendo una tendenza alla riduzione che durava da 5 anni ininterrotti. Monti fa il quarto peggior risultato degli ultimi 15 anni (solo i governo pre-elettorali del 2001, 2005 e 2006 fecero peggio)
- INFLAZIONE: coi governi di Centro Destra e Centro Sinistra abbiamo avuto un differenziale di inflazione con la UE allo 0,3% nella media annua, ma tra il 2006 ed il 2011 avevamo azzerato il gap, ed anzi iniziavamo ad avere un tasso di inflazione inferiore. Con l’arrivo di Monti riparte l’inflazione e torniamo 10-15 anni indietro, interrompendo una dinamica tutto sommato positiva. Ovviamente cio’ e’ legato all’incremento di tassazione indiretta scriteriata di Monti, specie l’aumento dell’IVA e delle accise sui carburanti.
- PRODUZIONE INDUSTRIALE: nei 15 anni precedenti perdavamo un 1,7% annuo di produzione rispetto alla media Europea (risultato pessimo, con un -1,3% durante i governi di Centro Sinistra e -2,1% sotto i governi di Centro Destra). Con Monti arriviamo al -5,3% chee e’ un risultato assolutamente impareggiabile in negativo.
- DEFICIT PUBBLICO: Nei 15 anni dal 1996 al 2011 l’Italia ha avuto un Deficit Pubblico annuo medio superiore alla media UE dello 0,7%, ma tra il 2009 ed il 2011 (ultimo governo Berlusconi), l’Italia e’ stata per la prima volta da decenni piu’ virtuosa della media UE, in media del 1,4% annuo. Ora con il governo Monti il dato si sta deteriorando e quest’anno l’Italia chiudera’ con un deficit al 3,3% contro la media UE del 3,7%, con differenziale positivo di appena lo 0,4%


Riassumento le performance sui 6 indicatori, il Governo Monti e’ il peggiore assoluto in 3 indicatori (PIL, Disoccupazione, Produzione Industriale) ed in altri 2 e’ tra i governi peggiori degli ultimi 15 anni (Debito ed Inflazione), mentre sul Deficit fa meglio della media storica, ma fa nettamente peggio degli anni precedenti. Vedremo il resto degli indicatori. 

Nel prossimo post tiriamo le somme! 

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martedì 9 ottobre 2012

0 Il Bilancio del Governo Monti – Parte 5: la Produzione Industriale


Continuiamo col quinto post di analisi, con dati alla mano, dell’azione del Governo Monti e comprensione dell’attuale situazione Italiana.
Trovate qui il primo post:   Il Bilancio del Governo Monti – Parte 1: il PIL
Qui il secondo post: Il Bilancio del Governo Monti – Parte 2 – la Disoccupazione
Qui il terzo Post: Il Bilancio del Governo Monti – Parte 3 – il Debito Pubblico
Qui il quarto post: Il Bilancio del Governo Monti – Parte 4 – L’Inflazione

Per correttezza, analizzeremo LA VARIAZIONE DELL’INDICE DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE ANNUA DELL’ITALIA RISPETTO A QUELLO MEDIO DELL’UNIONE EUROPEA ED IL RELATIVO DIFFERENZIALE
Indicheremo una collana di 16 anni, mostrando il differenziale di andamento della Produzione Industriale tra Italia ed UE-27.
Noterete, che il Governo Monti ha conseguito il risultato peggiore di tutti i 15 anni precedenti.
Ovviamente andremo ad analizzare altri importanti indicatori con la stessa metodologia nei prossimi giorni e settimane.

GPG Monti ProduzInd Il Bilancio del Governo Monti   Parte 5: la Produzione Industriale 

Riepilogo:
- PIL: coi governi di Centro Destra e Centro Sinistra perdavamo l’1,0% di PIL all’anno (equivalenti a 250 euro di ricchezza in meno all’anno per ogni Italiano), con Monti il 2,0% (circa 500 euro all’anno a persona, neonati inclusi)
- DISOCCUPAZIONE: coi governo di Centro Destra e Centro Sinistra il Tasso annuo di Disoccupazione ha avuto uno scostamento medio annuo dello 0,1% migliore della media UE (equivalente a 20.000 disoccupati in meno), con una performance media leggermente migliore negli anni dei governi di Centro Destra. Con Monti la Disoccupazione ha avuto un aumento di ben l’1,5% in piu’ della media Europea. Come dire, dei circa 500.000 disoccupati in piu’ registrati in Italia nella media dei primi 8 mesi del 2012 rispetto al 2011, ben 380.000 sono responsabilita’ del Governo Monti (il dato a fine anno sara’ assai peggiore, visto che in estate siamo a variazioni annue di circa 750.000 disoccupati in piu’).
- DEBITO PUBBLICO: coi governo di Centro Destra e Centro Sinistra l’Italia ha ridotto dal 53% al 38% il differenziale di rapporto tra Debito e PIL rispetto alla media Europea (dello 0,9% all’anno medio). Con Monti la forbice riprendera’ a riaprirsi, seppur leggermente (0,2%) interromendo una tendenza alla riduzione che durava da 5 anni ininterrotti. Monti fa il quarto peggior risultato degli ultimi 15 anni (solo i governo pre-elettorali del 2001, 2005 e 2006 fecero peggio)
- INFLAZIONE: coi governi di Centro Destra e Centro Sinistra abbiamo avuto un differenziale di inflazione con la UE allo 0,3% nella media annua, ma tra il 2006 ed il 2011 avevamo azzerato il gap, ed anzi iniziavamo ad avere un tasso di inflazione inferiore. Con l’arrivo di Monti riparte l’inflazione e torniamo 10-15 anni indietro, interrompendo una dinamica tutto sommato positiva. Ovviamente cio’ e’ legato all’incremento di tassazione indiretta scriteriata di Monti, specie l’aumento dell’IVA e delle accise sui carburanti.
- PRODUZIONE INDUSTRIALE: nei 15 anni precedenti perdavamo un 1,7% annuo di produzione rispetto alla media Europea (risultato pessimo, con un -1,3% durante i governi di Centro Sinistra e -2,1% sotto i governi di Centro Destra). Con Monti arriviamo al -5,3% chee e’ un risultato assolutamente impareggiabile in negativo.
Riassumento le performance sui primi 5 indicatori, il Governo Monti e’ il peggiore assoluto in 3 indicatori (PIL, Disoccupazione, Produzione Industriale) ed in altri 2 e’ tra i governi peggiori degli ultimi 15 anni (Debito ed Inflazione). Vedremo il resto degli indicatori. Immaginavo fosse messo male Monti a risultati, ma non un disastro tale da far rimpiangere Berlusconi e Prodi (inetti, ma perlomeno pare fecero meno danni, dati alla mano).

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lunedì 8 ottobre 2012

0 Il Bilancio del Governo Monti – Parte 4: l’Inflazione


Continuiamo col quarto post di analisi, con dati alla mano, dell’azione del Governo Monti e comprensione dell’attuale situazione Italiana.
Trovate qui il primo post:   Il Bilancio del Governo Monti – Parte 1: il PIL
Qui il secondo post: Il Bilancio del Governo Monti – Parte 2 – l’Inflazione
Qui il terzo Post: Il Bilancio del Governo Monti – Parte 3 – il Debito Pubblico

Per correttezza, analizzeremo L’INFLAZIONE DELL’ITALIA RISPETTO A QUELLO MEDIO DELL’UNIONE EUROPEA ED IL RELATIVO DIFFERENZIALE
Indicheremo una collana di 16 anni, mostrando il differenziale di andamento dell’inflazione tra Italia ed UE-27.
Noterete, che il Governo Monti ha conseguito un risultato complessivamente peggiore di quello meglio dei 15 anni precedenti, nonche’ e’ il governo che ha aumentato in negativo il differenziale maggiormente rispetto a qualsiasi governo precedente, interromendo un riavvicinamento progressivo dell’Italia alle dinamiche medie europee, ed una serie di ben 6 anni (governi Prodi e Berlusconi) in cui avevamo avuto inflazione leggermente inferiore alla media europea.
Ovviamente andremo ad analizzare altri importanti indicatori con la stessa metodologia nei prossimi giorni e settimane.

 GPG Monti Inflazione Il Bilancio del Governo Monti   Parte 4: lInflazione

Riepilogo:
- PIL: coi governi di Centro Destra e Centro Sinistra perdavamo l’1,0% di PIL all’anno (equivalenti a 250 euro di ricchezza in meno all’anno per ogni Italiano), con Monti il 2,0% (circa 500 euro all’anno a persona, neonati inclusi)
- DISOCCUPAZIONE: coi governo di Centro Destra e Centro Sinistra il Tasso annuo di Disoccupazione ha avuto uno scostamento medio annuo dello 0,1% migliore della media UE (equivalente a 20.000 disoccupati in meno), con una performance media leggermente migliore negli anni dei governi di Centro Destra. Con Monti la Disoccupazione ha avuto un aumento di ben l’1,5% in piu’ della media Europea. Come dire, dei circa 500.000 disoccupati in piu’ registrati in Italia nella media dei primi 8 mesi del 2012 rispetto al 2011, ben 380.000 sono responsabilita’ del Governo Monti (il dato a fine anno sara’ assai peggiore, visto che in estate siamo a variazioni annue di circa 750.000 disoccupati in piu’).
- DEBITO PUBBLICO: coi governo di Centro Destra e Centro Sinistra l’Italia ha ridotto dal 53% al 38% il differenziale di rapporto tra Debito e PIL rispetto alla media Europea (dello 0,9% all’anno medio). Con Monti la forbice riprendera’ a riaprirsi, seppur leggermente (0,2%) interromendo una tendenza alla riduzione che durava da 5 anni ininterrotti. Monti fa il quarto peggior risultato degli ultimi 15 anni (solo i governo pre-elettorali del 2001, 2005 e 2006 fecero peggio)
- INFLAZIONE: coi governi di Centro Destra e Centro Sinistra abbiamo avuto un differenziale di inflazione con la UE allo 0,3% nella media annua, ma tra il 2006 ed il 2011 avevamo azzerato il gap, ed anzi iniziavamo ad avere un tasso di inflazione inferiore. Con l’arrivo di Monti riparte l’inflazione e torniamo 10-15 anni indietro, interrompendo una dinamica tutto sommato positiva. Ovviamente cio’ e’ legato all’incremento di tassazione indiretta scriteriata di Monti, specie l’aumento dell’IVA e delle accise sui carburanti.

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domenica 7 ottobre 2012

0 Il Bilancio del Governo Monti – Parte 3: il Debito Pubblico


Continuiamo col terzo di post di analizzare, dati alla mano, l’azione del Governo Monti e l’attuale situazione Italiana.
Trovate qui il primo post:   Il Bilancio del Governo Monti – Parte 1: il PIL
Qui il secondo post: Il Bilancio del Governo Monti – Parte 2 – il Debito Pubblico
Per correttezza, analizzeremo il RAPPORTO TRA DEBITO PUBBLICO E PIL, relazionandolo al contesto, e quindi estrapolando la VARIAZIONE DEL RAPPORTO TRA DEBITO PUBBLICO E PIL SULL’ANNO PRECEDENTE dell’Italia, RELAZIONANDOLO CON QUELLO MEDIO DELL’UNIONE EUROPEA, che e’ un indicatore di performance assai piu’ serio che quello che valuta la variazione del Debito senza relazione al PIL o senza relazione al contesto europeo (che e’ astratto dal contesto di eventuali crisi internazionali).
Indicheremo una collana di 16 anni, mostrando il differenziale di andamento del Rapporto Debito/PIL tra Italia ed UE-27.
Noterete, che il Governo Monti ha conseguito un risultato complessivamente peggiore di quello meglio dei 15 anni precedenti.
Ovviamente andremo ad analizzare altri importanti indicatori con la stessa metodologia nei prossimi giorni e settimane.


 GPG Debito Monti Il Bilancio del Governo Monti – Parte 3: il Debito Pubblico

Riepilogo:
- PIL: coi governi di Centro Destra e Centro Sinistra perdavamo l’1,0% di PIL all’anno (equivalenti a 250 euro di ricchezza in meno all’anno per ogni Italiano), con Monti il 2,0% (circa 500 euro all’anno a persona, neonati inclusi)
- DISOCCUPAZIONE: coi governo di Centro Destra e Centro Sinistra il Tasso annuo di Disoccupazione ha avuto uno scostamento medio annuo dello 0,1% migliore della media UE (equivalente a 20.000 disoccupati in meno), con una performance media leggermente migliore negli anni dei governi di Centro Destra. Con Monti la Disoccupazione ha avuto un aumento di ben l’1,5% in piu’ della media Europea. Come dire, dei circa 500.000 disoccupati in piu’ registrati in Italia nella media dei primi 8 mesi del 2012 rispetto al 2011, ben 380.000 sono responsabilita’ del Governo Monti (il dato a fine anno sara’ assai peggiore, visto che in estate siamo a variazioni annue di circa 750.000 disoccupati in piu’).
- DEBITO PUBBLICO: coi governo di Centro Destra e Centro Sinistra l’Italia ha ridotto dal 53% al 38% il differenziale di rapporto tra Debito e PIL rispetto alla media Europea (dello 0,9% all’anno medio). Con Monti la forbice riprendera’ a riaprirsi, seppur leggermente (0,2%) interromendo una tendenza alla riduzione che durava da 5 anni ininterrotti. Monti fa il quarto peggior risultato degli ultimi 15 anni (solo i governo pre-elettorali del 2001, 2005 e 2006 fecero peggio)

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sabato 6 ottobre 2012

0 Il Bilancio del Governo Monti – Parte 2: la Disoccupazione


Continuiamo col secondo di post di analizzare, dati alla mano, l’azione del Governo Monti e l’attuale situazione Italiana.
Trovate qui il primo post:   Il Bilancio del Governo Monti – Parte 1: il PIL
Per correttezza, analizzeremo il TASSO DI DISOCCUPAZIONE, relazionandolo al contesto, e quindi estrapolando la VARIAZIONE DEL TASSO DI DISOCCUPAZIONE IN RELAZIONE ALLA POPOLAZIONE ATTIVA SULL’ANNO PRECEDENTE dell’Italia, RELAZIONANDOLO CON QUELLO MEDIO DELL’UNIONE EUROPEA, che e’ un indicatore di performance assai piu’ serio che quello che valuta la variazione della Disoccupazione stessa (che e’ astratto dal contesto di eventuali crisi internazionali).
Indicheremo una collana di 16 anni, mostrando il differenziale di andamento del PIL tra Italia ed UE-27.
Noterete, che il Governo Monti ha conseguito il peggior risultato di sempre, con un aumento del tasso di disoccupazione sull’anno precedente  di ben l’1,5% superiore rispetto a quello registrato nella media Europea, contro una media del -0.1% dei periodi di governo di Centro Destra e Centro Sinistra che l’hanno preceduto nei 15 anni precedenti.
Ovviamente andremo ad analizzare altri importanti indicatori con la stessa metodologia nei prossimi giorni e settimane.

GPG Disoccupazione Monti Il Bilancio del Governo Monti   Parte 2: la Disoccupazione

Riepilogo:
- PIL: coi governi di Centro Destra e Centro Sinistra perdavamo l’1,0% di PIL all’anno (equivalenti a 250 euro di ricchezza in meno all’anno per ogni Italiano), con Monti il 2,0% (circa 500 euro all’anno a persona, neonati inclusi)
- DISOCCUPAZIONE: coi governo di Centro Destra e Centro Sinistra il Tasso annuo di Disoccupazione ha avuto uno scostamento medio annuo dello 0,1% migliore della media UE (equivalente a 20.000 disoccupati in meno), con una performance media leggermente migliore negli anni dei governi di Centro Destra. Con Monti la Disoccupazione ha avuto un aumento di ben l’1,5% in piu’ della media Europea. Come dire, dei circa 500.000 disoccupati in piu’ registrati in Italia nella media dei primi 8 mesi del 2012 rispetto al 2011, ben 380.000 sono responsabilita’ del Governo Monti (il dato a fine anno sara’ assai peggiore, visto che in estate siamo a variazioni annue di circa 750.000 disoccupati in piu’).

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venerdì 5 ottobre 2012

0 Il Bilancio del Governo Monti – Parte 1: il PIL


Iniziamo una serie di post per analizzare, dati alla mano, l’azione del Governo Monti e l’attuale situazione Italiana.
Per correttezza, analizzeremo il PIL, relazionandolo al contesto, e quindi paragonando il PIL (anno su anno) con quello medio dell’Unione Europea, che e’ un indicatore di performance assai piu’ serio che quello che valuta la variazione del PIL stesso (che e’ astratto dal contesto di eventuali crisi internazionali).
Indicheremo una collana di 16 anni, mostrando il differenziale di andamento del PIL tra Italia ed UE-27.
Noterete, che il Governo Monti ha conseguito il peggior risultato di sempre, con una variazione del PIL di ben il 2,0% inferiore di quella media Europea, contro una media del -1,0% dei gia’ mediocri governi di Centro Destra e Centro Sinistra che l’hanno preceduto nei 15 anni precedenti.
Ovviamente andremo ad analizzare altri importanti indicatori con la stessa metodologia nei prossimi giorni e settimane.

GPG Monti PIL Il Bilancio del Governo Monti   Parte 1: il PIL

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mercoledì 3 ottobre 2012

0 Debiti Pubblici dei Paesi UE e degli USA: serie annua dal 2007 al 2013 e grafici


Di seguito la Tabella con le serie annue dal 2007 al 2013 (per il 2012 e 2013 sono stime basate sugli ultimi dati disponibili, a meno di cataclismi).
Si vede in modo chiarissimo che nell’arco di 6 anni i debiti pubblici in rapporto al PIL sono esplosi: +47% negli USA e +33% nell’Unione Europea.
La situazione USA ha avuto un’evoluzione assai peggiore di quella Europea.
In Europa si segnalano le seguenti variazioni 2007-2013: Irlanda +95%, Portogallo e Spagna +57%, UK +54%, Francia +32%, Italia +27%, Germania +15%.

debiti1 Copy Debiti Pubblici dei Paesi UE e degli USA: serie annua dal 2007 al 2013 e grafici

Di seguito una tabella che mostra i differenziali di Debito di tutti questi paesi con l’Italia: l’Italia ha ridotto notevolmente i differenziali di Debito verso praticamente tutti i paesi dal 2007 al 2011, tendenza che pare arrestarsi nel 2012-13. Da notare nel 2012-13 l’andamento disastroso della Spagna e quello virtuoso della Germania nel confronto col Belpaese.

debiti1 Debiti Pubblici dei Paesi UE e degli USA: serie annua dal 2007 al 2013 e grafici

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lunedì 1 ottobre 2012

0 Il Regno Unito in pillole: grafici significativi per capire dove va l’economia Britannica


Debito Pubblico: dal 40% al 90% in 5 anni. Il 100% verra’ raggiunto nel 2013-14.

UK debt ratio 650x471 Il Regno Unito in pillole: grafici significativi per capire dove va leconomia Britannica

Deficit Pubblico: sono abbondantemente sopra l’8%

UK deficit graphic 007 Il Regno Unito in pillole: grafici significativi per capire dove va leconomia Britannica

Bilancia Commerciale: passivo stratosferico (l’industria manifatturiera e’ molto debole)

UK trade1 Il Regno Unito in pillole: grafici significativi per capire dove va leconomia Britannica

PIL: UK in recessione; nel 3 e 4 trimeste avra’ PIL in calo annuo maggiore dell’1%

UKGDP 461x300 Il Regno Unito in pillole: grafici significativi per capire dove va leconomia Britannica


Debito Complessivo (famiglie, imprese, banche, pubblico): verso l’iperspazio

UK mckinsey update chart 1024x9991 650x634 Il Regno Unito in pillole: grafici significativi per capire dove va leconomia Britannica

 Direi che qualcosa non va! Non ci vuole un genio a capire le tendenze da qui ad 1-2 anni.

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